“Prospettive Salute. Scenari regionali a confronto” è il tema della mattinata di lavori che si è tenuta al Centro Congressi della Fiera di Bergamo il 13 e 14 ottobre 2025.
“L’iniziativa – ha sottolineato Massimo Giupponi, Direttore generale dell’Ats Bergamo e Presidente di ANCI Lombardia Salute, che ha coordinato il confronto con Massimo Lombardo, Direttore generale Areu Lombardia – è stata promossa da ANCI Lombardia Salute con le Federsanità di Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia che collaborano alla realizzazione del progetto “Prospettiva Salute”. All’interno del programma 2025 viene così riproposta una sessione nella quale i referenti regionali delle Associazioni che uniscono i rappresentanti dei Comuni e delle Azienda sanitarie, fanno il punto sulle attività svolte in collaborazione, presentando una serie di buone pratiche e proponendo alcune attività su cui si amplierà la collaborazione futura. Vere e proprie sfide per trovare nuovo slancio e dare risposte alle crescenti esigenze dei territori e della comunità”. “Stamattina – ha aggiunto Giupponi – nell’evento introduttivo dell’edizione 2025 di Prospettiva Salute, abbiamo messo a fuoco un fatto ineludibile: il Servizio Sanitario Nazionale, per essere al passo coi tempi, deve necessariamente attingere alla ricchezza e alla diversità delle esperienze territoriali. Il confronto tra i modelli organizzativi e gestionali delle diverse Regioni italiane è la via maestra per identificare ‘best practice’ concrete e replicabili, specialmente nell’ottica di una Sanità sempre più vicina ai cittadini. Da Bergamo con Prospettiva Salute lanciamo un chiaro messaggio: il futuro della Salute Pubblica passa da una sinergia operativa tra le diverse componenti del sistema, condividendo modelli che possano migliorare in modo tangibile la vita dei nostri cittadini garantendo equità, efficienza e innovazione su tutto il territorio nazionale”.
L’impegno profuso dai 1500 Comuni lombardi è stato messo in evidenza da Mauro Guerra, Presidente di ANCI Lombardia. “Gli anziani – ha sottolineato il Presidente Guerra – numericamente aumentano, in condizioni che si fanno precarie, i minori diminuiscono, ma non stanno meglio. Lo dico da sindaco, da amministratore, mettendo in rapporto le funzioni proprie dei Comuni in campo sociale, in rapporto a quelle in campo sanitario, alla necessità di integrazione e di guardare al tema della salute di comunità. I Comuni stanno purtroppo vivendo in questo una fase di straordinaria crescita che ci viene segnalata dalla crescita della spesa. Siamo necessariamente spinti a ragionare anche su una crescita di competenze e professionalità che fatichiamo a trovare e che riguarda proprio il mondo dei minori. C’è una crescita esponenziale delle assistenze speciali ed educative”.
“Si registrano disagi e difficoltà che, per rendere l’idea – ha rimarcato Mauro Guerra – nei Comuni lombardi si traducono nel doppio o nel triplo nel giro di due-tre anni. Tra l’altro tutto questo rimanda al tema del disagio familiare, della condizione ambientale e sociale sulla quale serve riflettere con attenzione perché contestualmente cresce anche la spesa per gli affidi dei minori che ci vengono fatti dai Tribunale e dagli Uffici giudiziari. Anche qui un’esplosione della spesa. Ci sono dunque questioni che rimandano a diritti: al diritto alla salute, al diritto degli anziani a invecchiare riconquistando un ruolo attivo dentro la società, e dei minori. Ciò sta a significare che siamo usciti da un’emergenza pandemica, davvero molto pesante, che ha fatto riscoprire a molti amministratori comunali quanto sia importante il loro ruolo per la salute pubblica, anche se non hanno competenze dirette. Credo che analogamente abbia fatto riscoprire anche al sistema sanitario e a chi lo governa, responsabilità e competenze.
Dal livello statale a quello regionale si è evidenziato quanto sia importante il ruolo delle amministrazioni locali nel costruire opportunità per le condizioni di salute delle nostre comunità. Gli ospedali sono un’eccellenza, ma poi c’è il territorio con la possibilità di accompagnare giorno per giorno lungo percorsi di vita e c’è un’idea della salute che assume un carattere più ampio. Non soltanto la cura, ma c’è anche la prevenzione. E la prevenzione non è soltanto screening, ma incrocia le politiche sullo sport, sulla scuola, su tutti i temi determinanti per la salute e che sono dentro la parte essenziale delle funzioni di chi amministra una comunità. Come ANCI Lombardia abbiamo fatto, tra le tante cose, un lavoro anche in questa direzione per trovare dentro questa aggrovigliata matassa un filo che parte proprio dalla pandemia e arriva all’oggi, alle case di comunità. Proprio qui ci giochiamo una partita. Dobbiamo capire dove sono, come stanno, dove vanno per capire come davvero in questi nuovi contesti possiamo davvero vincere la sfida dell’integrazione socio-sanitaria. È questa la strada per far vivere le politiche dentro le nostre comunità, in una fase in cui condividiamo anche il tema della necessità di risorse da spendere bene, da organizzare meglio. Dunque competenze, personale, disponibilità”.
“In un nostro convegno di ANCI Lombardia – ha concluso il Presidente Mauro Guerra – solo un mese fa abbiamo registrato una proiezione secondo cui se non invertiamo la tendenza, i Comuni lombardi che negli ultimi dieci anni hanno perso il 28% del personale, nei prossimi sette anni lo vedranno ulteriormente dimezzarsi. C’è un tema aperto di remunerazione, di valorizzazione delle professionalità nel comparto della salute. Complessivamente si evidenzia un tema di valorizzazione del lavoro pubblico e di capacità di governo delle politiche della salute che rimanda a ciascuno, per le proprie competenze, la necessità di metterci insieme per fare ulteriori passi avanti” .
Ai lavori hanno portato i saluti Paolo Franco, assessore alla Casa e housing sociale di Regione Lombardia; Carlo Picco, Direttore generale Asl Città di Torino; Domenico Scibetta, Presidente di Federsanità Veneto; Giuseppe Napoli, Presidente Federsanità Friuli Venezia Giulia. Sono intervenuti al dibattito Americo Cicchetti, Commissario straordinario Agenas; Giudo Bertolaso, assessore al Welfare di Regione Lombardia; Mons. Vincenzo Paglia, Presidente emerito della Pontificia Accademia per la vita e Vescovo emerito di Terni – Narni – Amelia; Giovanni Pavesi, Direttore Amministrativo Aifa; Giovanni Migliore, Presidente Fiaso; Fabrizio D’Alba, Presidente Federsanità.